Il
volume raccoglie una serie di interventi, articoli
e lezioni realizzati tra il 1997 e il 2003 e in
buona parte inediti o pubblicati su riviste difficilmente
reperibili.
Si segnala per il sostanziale arricchimento apportato
al dibattito sugli archivi e più in generale
sulla cultura d’impresa,
a cinque anni di distanza dal Manuale
di archivistica d’impresa di Paola
Carucci e di Marina Messina pubblicato nel 1998.
Fin dalla premessa Giorgetta
Bonfiglio-Dosio dichiara che non s’intende
proporre una semplice rassegna di casi ma portare
un contributo e una messa a punto originale su temi
specifici dell’archivistica d’impresa:
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le metodologie
del trattamento del documento |
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le strategie di conservazione
e valorizzazione |
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le tecniche di comunicazione
dei prodotti archivistici.
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L’autrice, che ha maturato una lunga esperienza
all’interno dell’amministrazione archivistica
e come docente universitario, affronta alcune tra
le più significative tematiche di questo
ambito metodologico. In sintesi tre sono i principali
argomenti contenuti nei vari articoli:
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la storia degli archivi
d’impresa, Archivi d’impresa:
un bilancio e una riflessione e Archivistica
d’impresa: un mondo multiforme |
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le principali tipologie
documentarie presenti negli archivi d’impresa,
Dall’archivio di famiglia all’archivio
d’impresa e Le tipologie documentarie
degli archivi d’impresa |
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Archivi d’impresa: un bilancio e una
riflessione; Archivistica d’impresa: un mondo
multiforme
In questi primi articoli viene ripercorsa la storia
degli archivi d’impresa e della relativa
pubblicistica in Italia, ricordando alcune tappe
importanti:
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il convegno di Trieste
e Udine del 2002 |
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i due convegni di Genova
del 1982 e del 1984 |
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In quest’ultimo dibattito venivano ricordate
alcune tematiche ancora oggi attuali: il
censimento,
primo indispensabile gradino della conoscenza di un
patrimonio documentario ancora inesplorato e la necessità
di costituire la più ampia aggregazione di
persone e di istituzioni per la salvaguardia e la
valorizzazione di questo patrimonio culturale.
Veniva inoltre rilevata l’estrema inadeguatezza
dell’
apparato normativo non
solo perché non prendeva in considerazione
la documentazione dell’impresa, ma anche perché
le norme applicabili agli archivi d’impresa
dovevano essere desunte da quelle relative agli archivi
familiari e gentilizi.
Bonfiglio-Dosio descrive molto bene lo spirito di
quell’incontro in cui per la prima volta si
è riconosciuto che anche i
documenti
prodotti dalle imprese andavano considerati
come
fonti storiche, da tutelare
e salvaguardare per consentire la ricerca agli storici
ed ai ricercatori di professione.
Dall’archivio di famiglia all’archivio
d’impresa; Le tipologie documentarie degli
archivi d’impresa
Il secondo argomento trattato costituisce a nostro
avviso uno degli aspetti più innovativi del
libro. Viene introdotta la riflessione sui documenti
contabili, giustamente considerati fonti
storiche tra le più esplicite ed esaustive
proprio perché la loro redazione risponde
a esigenze pratiche, del tutto involontarie e non
viene condizionata dal desiderio di tramandare ai
posteri un’immagine precostituita e purgata
di sé. Queste osservazioni ben si collegano
alla peculiarità tutta italiana che vede
i mercanti, fin dal medioevo, in grado di elaborare
un autonomo sistema di fissazione e di trasmissione
della memoria attraverso la redazione delle scritture
contabili, fino a segnare una certa emancipazione
del mondo mercantile dal tradizionale ruolo certificante
del notaio.
Giorgetta Bonfiglio-Dosio interpreta questo fenomeno
arrivando ad ipotizzare la diminuzione dell’interesse
normativo da parte dello Stato nei confronti della
documentazione di tipo contabile: ancora oggi la
legge prescrive la tenuta delle scritture contabili
per soli dieci anni. L’imprenditore conserva
i documenti prodotti nel corso della sua attività,
come ha osservato Giuseppe Paletta, quasi esclusivamente
quando ha maturato la consapevolezza del proprio
ruolo sociale all’interno della società
e, attraverso questi documenti, pensa di lasciare
traccia della propria attività.
Il volume contiene poi una vasta rassegna delle
tipologie documentali degli archivi
d’impresa, comprensiva dei documenti contabili
e delle scritture a tutela dei lavoratori. Siamo
in presenza dei primi significativi elementi di
un prezioso atlante di diplomatica dei documenti
dell’impresa: per ciascuna delle principali
tipologie – libro giornale, libro mastro,
libro inventario, copialettere, libro paga, ecc.
– viene tracciato un preciso profilo istituzionale
e diplomatistico. Le singole tavole comprendono,
oltre alla riproduzione fotografica, la descrizione
archivistica e quella estrinseca del documento,
la bibliografia e si completano con un breve commento.
Ad arricchire l’apparato critico è
inserita poi una utilissima «Appendice
di testi normativi» contenente in
successione cronologica i riferimenti ai vari provvedimenti
nonché i testi degli articoli relativi alle
singole tipologie documentarie. È così
possibile effettuare una lettura diacronica dell’evoluzione
della legislazione in materia di tenuta dei documenti
a partire dalla codificazione francese dei primi
dell’Ottocento fin quasi ai giorni nostri.
Nell’ultimo saggio del volume viene esplicitata
la differenza tra archivi economici e archivi d’impresa.
Riprendendo alcune considerazioni di Filippo
Valenti e Stefano
Vitali, Giorgetta Bonfiglio-Dosio identifica
il profilo dell’archivistica d’impresa
come disciplina che studia il fenomeno dell’industrializzazione
dal punto di vista dell’organizzazione
della memoria, anche in conseguenza del
fatto che negli archivi d’impresa si ritrovano
in grande quantità materiali extradocumentari:
questi pongono particolari problemi di trattamento,
descrizione e conservazione, risolvibili solo se
si intrecciano salde collaborazioni interdisciplinari.
Da ultimo vengono esaminate le varie normative vigenti
relative agli archivi privati e applicabili agli
archivi d’impresa e viene inoltre fornita
una definizione dell’impresa nel contesto
giuridico italiano.
Si consiglia la lettura di quest’opera non
solo per quanti vogliano affrontare il tema per
motivi di studio e di approfondimento, ma anche
per i consigli e le osservazioni, espressi con grande
chiarezza e linearità, rivolti ai sempre
più numerosi archivisti professionisti impegnati
in attività gestionali e di coordinamento
di istituti archivistici.