Chi siamo
Perché
«Culture e impresa»
Perché
una rivista elettronica e bilingue
Chi siamo
Il Centro
per la cultura d’impresa e la Fondazione
Ansaldo-Archivio economico delle imprese liguri
sono istituzioni culturali sorte dal sistema imprenditoriale
per promuovere la cultura d’impresa
e tutelare il patrimonio storico-culturale
(archivi, manufatti, biblioteche tecniche, ecc.) prodotto
dai soggetti economici.
Nate rispettivamente dalla Camera di commercio di
Milano e dall’Ansaldo-Finmeccanica, esse hanno
una comune radice costitutiva nell’assunto che
l’impresa non è soltanto
attore economico ma perno del processo
di modernizzazione socio-economica del paese.
L’orizzonte culturale dell’attività
del Centro e della Fondazione è dunque l’impresa
vista come istituzione della modernità e, al
tempo stesso, come scenario dell’azione
coordinata di una pluralità
di soggetti sociali aventi finalità
prevalentemente economiche.
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Con questo numero prende avvio «Culture
e impresa», una rivista elettronica
che abbiamo ideato con l’ambizione di dare voce
ai nostri obiettivi istituzionali: la tutela del patrimonio
culturale dei soggetti economici e la promozione della
cultura d’impresa.
Abbiamo scelto un titolo, «Culture e impresa»,
che sottolinei la nostra attenzione alla molteplicità
delle culture economiche, organizzative,
tecnologiche, scientifiche, antropologiche di cui
l’impresa è incubatore e all’insieme
dei saperi necessari a darne interpretazione
scientifica.
Attraverso «Culture e impresa» intendiamo
mettere a disposizione degli studiosi
e dell’intera comunità la documentazione
storica prodotta dalle imprese per rendere
socialmente visibile il loro procedere operativo e
ridurre il distacco con cui l’attore
economico è spesso percepito nella società.
«Culture e impresa» sarà il luogo
dell’analisi dell’impresa e delle sue
ragioni anche attraverso la testimonianza diretta
dell’imprenditore, con la quale
egli si autorappresenta e ci offre
l’interpretazione autentica del proprio operato.
Uguale attenzione verrà posta nei confronti
della molteplicità
dei soggetti che concorrono con l’imprenditore
a raggiungere i fini dell’impresa.
Tecnici, operai,
manager, consulenti – ma anche, più in
generale, portatori di interessi esterni - rappresentano
l’intorno di risorse umane sulle quali si fonda
la riuscita del disegno imprenditoriale e la cui attiva
partecipazione è

garanzia
del suo successo.
Cosa ci aspettiamo da questa rivista? Che divenga
luogo della riflessione tra imprenditori,
attori dell’impresa e studiosi sulla base del
reciproco riconoscimento di una comune matrice intellettuale
che muove dalla rilevanza culturale degli obiettivi
e dall’impronta scientifica delle prassi operative
dell’impresa – analisi, decisione, verifica
dei risultati.
Auspichiamo altresì che «Culture e impresa»
offra l’occasione per porre agli attori economici
la questione della
memoria
come fondamento della dimensione culturale ed etica
del proprio operare.
La
memoria
– ovvero l’insieme degli elementi costitutivi
del patrimonio storico-culturale dell’impresa
e la disponibilità all’analisi retrospettiva
del proprio operato – va riconosciuta, riprendendo
Le Goff, come
luogo del potere: essa
è potente
strumento organizzativo
e strumento della
formazione del consenso
sociale interno ed esterno all’impresa; essa
è una delle vie per
attenuare
la
contraddizione tra la dimensione
pubblica dell’economia e quella privata della
proprietà dell’impresa. In questa accezione,
la memoria elaborata dall’imprenditore e dall’insieme
delle componenti dell’impresa diventa luogo
della
referenzialità morale
e per ciò stesso dà concretezza a concetti
oggi in voga quali la
responsabilità
sociale
e la
reputazione dell’impresa
Infine proponiamo «Culture e impresa»
come uno strumento che faciliti l’accesso alla
cultura d’impresa a chi deve impostare i percorsi
educativi.
Perché una rivista elettronica
e bilingue
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Abbiamo scelto di pubblicare una rivista on-line
perché siamo consapevoli che la società
contemporanea chiede un’informazione
rapida, completa e al tempo
stesso sistemica. Abbiamo scelto
di servirci della multimedialità per comunicare
attraverso il testo, le immagini e i suoni, rifiutando
l'uso dell'iconografia come semplice supporto alla
parola. Conciliare questi elementi con la profondità
del pensiero e la completezza dell’informazione
è una prova che affronteremo assieme agli autori.
Abbiamo immaginato «Culture e impresa»
come un veicolo di comunicazione e comparazione con
la realtà internazionale, oggi contesto naturale
anche delle piccole
e medie imprese.
La connotazione
internazionale è oggi riconoscibile in un ampio
numero di
piccole e medie imprese.
Questo dato per molti aspetti innovativo sta a significare
che sempre più queste istituzioni dell’economia
riescono a
limitare il peso dei
confini
amministrativi sulla propria azione, o meglio, riescono
a finalizzarli al raggiungimento dei propri obiettivi.
Nel caso delle imprese multinazionali si assiste addirittura
alla strutturazione di complesse culture aziendali
che impongono

ai
propri collaboratori il
superamento
delle identità di provenienza.
La
dimensione internazionale presenta
per la nostra rivista una ulteriore utilità:
da tempo nell’Europa centrale e settentrionale
i patrimoni culturali delle imprese sono già
stati individuati come beni culturali meritevoli di
tutela e intorno ad essi sono sorte istituzioni solide
e dotate di forte iniziativa culturale. Di qui la necessità
di indagare le loro specificità e costruire un
legame continuo di scambio informativo con l’esperienza
italiana.
Anche su questo versante, dunque «Culture e impresa»
intende essere
luogo di scambio e di
relazione.