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Gli archivi delle imprese minerarie in Spagna
di José Andrés Gonzàles Pedraza

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Attività mineraria e archivi
I principali archivi di imprese minerarie
Conclusione

Attività mineraria e archivi

L’attività mineraria è uno dei settori principali della crescita economica spagnola a partire dalla metà del XIX secolo e per tutta la prima parte del XX secolo. Il processo di globalizzazione economica mondiale con il commercio di materie prime e di manufatti su scala internazionale diede vita ad una domanda fino ad allora sconosciuta di ferro e piombo per la costruzione delle città in crescita e delle reti ferroviarie, di carbone per le ferrovie, di rame per le reti elettriche, di mercurio per l’industria chimica e militare. Sostenute da una legislazione favorevole, in Spagna le società che si occupavano di esportazioni di minerali abbandonano, a partire dalla metà del XIX secolo, il carattere preindustriale per moltiplicarsi e divenire imprese commerciali e imprese finanziate con capitale nazionale e straniero distribuite nei vari distretti minerari del territorio. La geologia e la disponibilità di risorse naturali dividono il territorio spagnolo in due grandi aree minerarie: al nord i motori dell’industrializzazione sono stati il carbone e il ferro mentre nei distretti del sud i minerali più diffusi sono il mercurio e il piombo. L’importanza di questo settore è così grande che, con il passare del tempo, imprese come Río Tinto e Peñarroya sono divenuti dei colossi mondiali. Sebbene gli storici dubitino della capacità del settore minerario spagnolo di generare una crescita economica di notevole entità, in termini assoluti e in termini relativi, – non dimentichiamo l’enorme peso del settore agricolo – non vi è alcun dubbio che l’impatto che le esportazioni minerarie ebbero all’interno dei vari distretti fu enorme. Questa è una delle caratteristiche delle imprese minerarie: hanno un marcato carattere territoriale. Situate in una valle o in un distretto, assorbono molta mano d’opera e risorse della zona modificandone le condizioni tecniche, economiche e sociali che vi erano sino a quel momento. Tale caratteristica aumenta l’importanza degli archivi di impresa conservati a causa della varietà di serie di documenti che informano e testimoniano molteplici aspetti dell’economia e delle attività di queste aree.
La disponibilità di materie prime per il settore industriale elettrico e l’industria dei beni di consumo continuarono ad essere presenti nel modello economico spagnolo fino alla metà del XX secolo. Un periodo di quasi un secolo durante il quale le centinaia di imprese che si occupavano di esportazione di prodotti minerari si diffusero su tutto il territorio. Oggi però la memoria della maggior parte di queste imprese è scomparsa poiché non ne è rimasta nessuna traccia documentaria.  A prova di ciò, possiamo semplicemente mettere a confronto le imprese che apparivano su Estadística Minera con la realtà degli archivi che abbiamo conservato. Vi sono varie ragioni per spiegare questa scomparsa. In primo luogo, l’impresa mineraria non è il campo migliore per la conservazione dei documenti date le condizioni ambientali nelle quali lavora una miniera. In secondo luogo, nessuno si è preoccupato né si è interessato alla conservazione di questa tipologia di documenti poiché l’interesse per i documenti in quanto patrimonio storico è piuttosto recente e la ricerca è rimasta estranea ai temi imprenditoriali. In terzo luogo, la storia spagnola contemporanea ha vissuto numerosi disastri in conseguenza degli scontri sociali. Nell’impresa mineraria la distribuzione del lavoro e l’eccessiva proletarizzazione dell’operaio hanno portato a lotte di classe che si sono risolte in scontri violenti come le crisi del 1934 e del 1936 che portarono alla distruzione di tutto il patrimonio documentario. Infine, in quarto luogo, il settore minerario è stato sottoposto ad un processo di riconversione e concentrazione. Con ciò, la scomparsa di alcune imprese e l’abbandono delle installazioni nel XIX e nel XX secolo hanno corso il rischio dell’abbandono del patrimonio documentario e la sua esposizione alla distruzione e al saccheggio. Il trasferimento di questi fondi documentari all’interno di archivi pubblici è stato qualcosa di eccezionale.
Quando si parla di archivi minerari ci si riferisce soprattutto agli archivi delle imprese minerarie e l’impresa è l’organizzazione economica protagonista del capitalismo industriale. Prima della creazione delle imprese esistevano allevamenti e miniere e le loro fonti documentarie si trovano nell’Archivio centrale di Simancas, come, per esempio, la Relazione di Tomás González del 1832. La storia degli archivi d’impresa in Spagna ha all’incirca due decadi di vita. Da un lato, l’interesse per gli studi economici e, più in specifico, per una storia dell’imprenditoria importata dall’esterno portò i ricercatori a cercare delle imprese che avessero conservato dei documenti riguardanti il loro passato. D’altro canto però la tendenza moderna della gestione imprenditoriale ha fatto si che le organizzazioni abbiano iniziato ad interessarsi ad aspetti prima dimenticati come la partecipazione ad attività culturali o la gestione dei documenti come parte della gestione amministrativa. È così che alcune imprese hanno creato dei centri archivistici per la conservazione della loro memoria documentaria, con la convinzione che la loro storia fosse uno dei caratteri principali della loro identità. In entrambi gli aspetti, culturale e amministrativo, l’archivio apporta un valore aggiunto in termini di redditività, efficienza ed efficacia.
Sembra giusto segnalare in questa sede il Primo congresso sugli archivi economici di organizzazioni private coordinato da Teresa Tortella e tenutosi con il suo patrocinio presso il Banco di Spagna. Gli Atti che ne risultarono nel 1983 possono essere considerati come il primo tentativo di unificare la situazione degli archivi d’impresa in ambito spagnolo. La maggior parte dei partecipanti era costituita da ricercatori universitari cosa che di per sé sottolineava l’inesistenza di figure specifiche che si occupassero esclusivamente di archivistica. Di conseguenza i riferimenti agli archivi privati erano molto vaghi, in alcuni casi si sospettava ma non vi era modo di confermare l’esistenza di documenti, e tanto meno di documenti organizzati. Nel caso delle imprese minerarie, si può fare un riferimento brevissimo all’archivio delle Miniere di Rio Tinto che si considera però disorganizzato, più come deposito di documenti che come archivio vero e proprio.

I principali archivi di imprese minerarie

Da ieri ad oggi, il panorama si è radicalmente modificato. Oggi è possibile segnalare alcuni archivi di imprese minerarie rappresentativi che si trovano all’interno di imprese o fondazioni culturali, sono gestiti da personale specializzato, sono aperti al pubblico, offrono un servizio ai ricercatori e partecipano a lavori di diffusione dei loro fondi documentari in ambito nazionale e internazionale. Qui di seguito sono riportate le informazioni più importanti su ognuno di essi. Per chiunque sia interessato ad avere maggiori informazioni a riguardo sono segnalate le fonti bibliografiche per lo studio dei vari archivi.

Archivio Hullera Vasco-Leonesa

L’Archivio Hullera Vasco-Leonesa nasce nel 1989 all’interno di questa impresa mineraria nella provincia di Leon dedicata all’estrazione e alla vendita di carbone. La Hullera Vasco-Leonesa è stata fondata nel 1893 e nel corso della sua storia ha riunito molti fondi documentari di varie imprese minerarie tra i quali spicca per la sua importanza la collezione di documenti del distretto minerario di Palencia, che risale alla metà de XIX secolo. A partire dal 1996 l’archivio è gestito dalla Fondazione culturale privata Hullera Vasco-Leonesa.
Questo archivio è particolarmente importante nel contesto degli archivi minerari in Spagna per vari motivi tra i quali ne spiccano due: in primo luogo, si tratta di un archivio amministrativo dell’impresa per la quale lavora e che serve come collegamento ai documenti nella gestione amministrativa. Per questo sono state sviluppate delle norme di attuazione per quanto riguarda il trasferimento regolare di documenti dagli uffici, è stato approvato un Regolamento ed è stata stabilita una connessione informatica tra l’archivio e le varie segreterie. In secondo luogo, nel 2001 la Fondazione Hullera Vasco-Leonesa ha pubblicato, in collaborazione con il Ministero dei beni Culturali, la Guida dell’archivio, un’opera importante nel panorama nazionale come strumento per diffondere la conoscenza di un archivio d’impresa. La Guida chiarisce e spiega al ricercatore l’origine e le caratteristiche dei vari fondi documentali così come l’evoluzione delle principali tipologie di documenti che si possono incontrare nelle imprese minerarie. Questa guida fa parte di un ampio lavoro di diffusione che tutti gli interessati possono consultare sul nostro sito web. Tale lavoro di diffusione cerca di trasmettere, al di là del semplice lavoro archivistico, l’utilità del patrimonio documentale dell’impresa per la ricerca storica e il reperimento della memoria delle regioni minerarie di Leon e Palencia. L’archivio è consultabile per effettuare ricerche e dispone di sale di consultazione.

Archivio storico minerario della Fondazione Rio Tinto

L’organizzazione dell’archivio di questa importantissima compagnia che sfruttava le miniere di rame della provincia di Huelva è iniziata nel 1990 e oggi appare come un’unione di fondi documentali di straordinaria importanza in quanto patrimonio documentale sulle miniere e per ricostruire il percorso della compagnia che già nel 1912 produceva il 44% del fabbisogno mondiale di pirite. La società Rio Tinto Co. Ltd. si è costituita a Londra nel 1873 dopo aver acquisito vari partner all’interno del governo spagnolo, Il capitale straniero è stato inserito nel 1954 e tra i principali azionisti si inserì la società Rotschild. L’archivio storico minerario della Fondazione Rio Tinto conserva ad oggi 28.500 installazioni e i documenti sono a disposizione dei ricercatori.

Archivio della Hunosa

La Hunosa è un’impresa mineraria pubblica che estrae e commercializza carbone nelle valli minerarie delle Asturie dal 1967, anno in cui nacque, come conseguenza della fusione di alcune società private che in quel momento si trovavano in una situazione di crisi. Alla fine del 1994, Hunosa raccolse tutti i documenti nel Pozo Fondón a Langreo in modo da mettere a disposizione degli studiosi un’importante raccolta di documenti che fanno parte del patrimonio storico dell’impresa e delle valli minerarie delle Asturie. Tra i fondi documentali i più importanti sono tre: il fondo della Sociedad Metalúrgica Duro-Felguera, l’impresa che fondò Pedro Duro nel 1857; il fondo della Fábrica de Mieres, costituita nel 1873; e il fondo della Sociedad Hullera Española, creata nel 1892 da Claudio López Bru, il secondo marchese di Comillas. Attualmente l’archivio è aperto ai ricercatori.

Archivio storico di Minas de Almadén

La storia di queste miniere di mercurio uniche al mondo e sfruttate ininterrottamente per più di due mila anni ha fatto sì che ad oggi i documenti di Minas de Almadén sono suddivisi in vari archivi nazionali. Ad esempio, l’Archivio storico nazionale preserva una parte di fondo molto importante per l’impresa, trasferimento realizzato dall’Archivio di Almadén nel 1962 e 1963 da Matilla Tascón. Ad Almadén, nel 1999 nasce la Fondazione Almadén-Francisco Javier de Villegas, che aveva tra i suoi obiettivi il recupero del patrimonio documentale che si trovavano in grande disordine nel Hospital de Mineros de San Rafael. Infine, nel 2004 è stato fondato l’Archivo Histórico de las Minas de Almadén con più di due chilometri di documenti che costituiscono una fonte essenziale per la memoria dell’impresa e lo studio del patrimonio industriale della regione. L’archivio lavora per la sua impresa pubblica Minas de Almadén y Arrayanes sa con prestiti ai dipartimenti con lo scopo di localizzare e recuperare il patrimonio disperso nei vari archivi.
Possiamo poi anche dare notizia di tre fondi documentali di straordinaria importanza. Non possiamo assicurare che si siano trasformati da semplici raccolte di documenti ad archivi organizzati e non c’è la certezza che sino accessibili al pubblico. Nonostante ciò, offriamo i riferimenti tramite i quali ne abbiamo avuto notizia.
Per esempio i documenti di un vero commerciante minerario nella provincia di Cordoba a partire dallo sfruttamento e dalla trasformazione del piombo e anche dello sfruttamento del carbone: la Société Minière et Metallurgique Peñarroya. In base ai dati apportati nel congresso di architettura industriale tenutosi a Peñarroya nel 2004, l’archivio dell’impresa si può trovare suddiviso in due grandi blocchi. Il primo si riferisce ai lavori di estrazione del carbone ed è custodito da Encasur. Il secondo blocco tratta di miniere metalliche ed è concentrato a La Carolina (Jaén). Sembra che, quando l’impresa si è trasferita a Cartagena dando vita alla Fábrica de Santa Lucía vi depositò gran parte del suo archivio che sarà poi depositato a sua volta nell’Istituto geominerario di Spagna a Madrid dove è attualmente in fase di organizzazione.
Esistono anche riferimenti sull’Archivio de Mina La Camocha nelle Asturie, un luogo simbolo del sindacalismo spagnolo poiché vi nacque Comisiones Obreras. Il recupero di tali documenti ebbe inizio nel 1998 attraverso il programma di recupero del patrimonio industriale coordinato dal Museo del Ferrocarril di Gijón. L’archivio è già in una fase avanzata di organizzazione. Non si conosce ancora la destinazione finale di tali documenti, se saranno riconsegnati alla propria impresa o al di fuori di essa.
Infine, possiamo dare notizia dell’Archivio della Real Compañía Asturiana de Minas-Asturiana de Zinc che sembra essere in processo di organizzazione. L’impresa è stata fondata nel 1833 per l’estrazione di carbone passando poi successivamente all’estrazione e alla vendita di zinco. Gran parte dei documenti si trovava conservati in 203 grandi casse di zinco.

Conclusione

La situazione delle imprese minerarie in Spagna si è favorevolmente modificata nell’ultimo decennio. Oggi si sviluppano progetti rappresentativi e degni di menzione come gli archivi della Hullera Vasco-Leonesa, Riotinto, Minas de Almadén e Hunosa, archivi aperti ai ricercatori con un alto grado di organizzazione gestiti da professionisti e con depositi adeguati. Tali archivi conservano la memoria documentale di un settore come quello minerario che è stato il fulcro nello sviluppo storico spagnolo e che ha modificato completamente intere regioni con un’impronta indelebile. Dal punto di vista della loro protezione, gli archivi delle imprese minerarie devono considerarsi come fonti insostituibili per conoscere processi tecnici oggi scomparsi.

Bibliografia

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