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Francia: rassegna degli archivi d’impresa
di Roger Nougaret

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Introduzione
Legislazione riguardante i documenti d’impresa
Tipologie d’impresa e documenti creati
Rapporto tra archivi e gestione dei documenti
Le società con sezioni documentarie storiche
Imprese regionali e depositi di documenti sul lavoro
Enti professionali
Formazione professionale
Annuari, guide e registri degli archivi d’impresa



Introduzione

In Francia, il tradizionale intervento dello Stato nelle questioni economiche e la volontà di conservare il patrimonio culturale nazionale spiegano perché le prime iniziative dirette a conservare i documenti d’impresa furono messe in atto da archivi pubblici. Negli anni venti del secolo scorso Charles Schmidt, ispettore generale degli archivi promosse una campagna, che incluse un appello pubblicato nella rivista storica «Les Annales», per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della tutela del patrimonio archivistico. Nel 1949, all’interno dell’Archivio nazionale venne creata una sezione per i documenti d’impresa; il suo primo archivista, Bertrand Gille, uno studioso di storia finanziaria, economica e tecnologica, salvò una grande quantità di documenti e sviluppò un sistema di classificazione che è ancora oggi in uso. Nonostante ciò, poiché i finanziamenti dello Stato e l’interesse da parte delle imprese si mostrarono insufficienti, gli ambiziosi obiettivi iniziali erano ben lungi dall’essere interamente portati a termine, soprattutto nella concentrazione della documentazione delle imprese statali in specifici depositi archivistici.
Negli anni ottanta, con l’ambizioso programma culturale del Governo ma anche in conseguenza del rilievo assunto dall’impresa nella società e, più in particolare, dell’attenzione della ricerca storica si rinnovò l’interesse sui temi della conservazione e della valorizzazione degli archivi d’impresa. A seguito di un inventario realizzato nel 1983 su scala nazionale, nel 1993 viene istituito a Roubaix nel nord della Francia un centro per la concentrazione della documentazione d’impresa – il Centre d’Archives du Monde de Travail (Camt).
Per quanto concerne le iniziative promosse dalle imprese ricordiamo che, Maurice Hamon, in precedenza archivista pubblico creò, nel 1974, il primo archivio storico all’interno della Saint-Gobain Pont-à-Mousson. Da allora molte altre imprese hanno assunto archivisti professionisti, un fenomeno che è andato crescendo negli anni novanta. La sezione degli archivi d’impresa dell’Association des Archivistes Français (Associazione degli archivisti francesi) conta, al momento, più di 200 membri sebbene non tutti siano impiegati all’interno di imprese.
Una tendenza importante degli ultimi anni è rappresentata dalla rapida espansione di società private di servizi archivistici alle quali le imprese delegano la conservazione e la gestione della propria documentazione.


Legislazione riguardante i documenti d’impresa

La legge francese sugli archivi promulgata nel 1979 ed in seguito inserita nel Codice dei beni culturali (Code du Patrimoine) si riferisce principalmente agli archivi pubblici. Tuttavia, essa non sempre esclude le imprese, considerando la relativa importanza in Francia del comparto economico pubblico anche se in seguito alle privatizzazioni messe in atto a partire dalla metà degli anni ottanta questo settore pubblico ha un peso economico minore rispetto al passato. Le norme principali della legge e i suoi decreti di applicazione danno un’ampia definizione di documenti, delle loro caratteristiche, della prassi per il loro trasferimento ad uffici pubblici e della loro consultazione. Ad eccezione dei documenti che sono per loro natura pubblica, il periodo standard di riservatezza è di 30 anni che diventano 60 nel caso in cui si tratti di documenti riguardanti la vita privata delle persone o la sicurezza nazionale. Il periodo di riservatezza sale a 100 anni per i casi giudiziari, a 120 anni dalla data di nascita della persona alla quale si riferiscono i documenti e 150 anni se sono menzionati dettagli medici.
I documenti privati sono definiti (articoli L 211-15 del Codice) come quelli che non sono pubblici. Dietro a questa apparente semplicità vi sono dei problemi di interpretazione poiché i documenti delle organizzazioni private che forniscono un servizio pubblico devono essere conformi alle regole che governano i documenti di natura pubblica. Come nel caso dei monumenti storici, la legge (articoli L 212-15 al 28) fornisce un sistema di classificazione per i documenti privati di grande rilevanza storica, proibendone la distruzione o l’esportazione senza autorizzazione (a partire dal 1993). I documenti di imprese private come la Schneider o l’Imagerie d’Epinal sono stati classificati in base a questo sistema.
Una legge importante riguardante i documenti d’impresa è quella del 25 gennaio 1988 (modificata e codificata, articolo L 212-30) riguardante la liquidazione legale: essa afferma che i liquidatori sono tenuti ad informare le autorità amministrative prima di vendere o distruggere qualunque archivio. Infine, i vari codici legislativi (codice civile, del lavoro, del commercio, fiscale, e così via) devono essere menzionati poiché coprono tutte le misure riguardanti le condizioni per la conservazione dei documenti.


Tipologie d’impresa e documenti creati

In Francia, le imprese sono solitamente divise in due grandi categorie: società di persone e società per azioni (si veda per esempio la classificazione di Jean Bouvier, Initiation au vocabulaire et aux mécanismes économiques contemporains, Sedes, 1993).
Le società di persone, caratterizzate dal loro numero ridotto di soci, sono generalmente suddivise in due gruppi: il primo è caratterizzato dalle società in nome collettivo, in cui i soci gestiscono la società insieme e sono responsabili personalmente senza nessun limite. Questo tipo di società si può facilmente trovare nelle industrie tessili nel nord della Francia, nell’area di Lione e nelle banche d’affari di Parigi (Rothschild, Mallet e così via); questo tipo di organizzazione è ancora molto utilizzata soprattutto per il suo vantaggioso sistema di tassazione. L’altra tipologia di società di persone è la società in accomandita semplice, in cui i soci non operanti, che forniscono esclusivamente il capitale, hanno responsabilità limitate mentre tutta la responsabilità cade su i soci attivi.
La rivoluzione industriale, con la sua enorme domanda di capitale, ha favorito la creazione di società per azioni. Il primo tipo è una società limitata dalle partecipazioni (che non richiede nessun accordo per essere fondata) in cui il direttore è personalmente responsabile mentre la responsabilità degli azionisti è limitata esclusivamente ai loro investimenti (per esempio la società Schneider e la società Matra-Hachette). Il secondo tipo, che è stato il più diffuso, è formato dalle società pubbliche in cui la responsabilità dei soci è limitata al loro investimento. Queste due tipologie di società erano regolate dal codice sulle attività industriali del 1806. Le società pubbliche sono anche state oggetto di importanti leggi del 1863 (libertà di creare società a responsabilità limitata, srl) e del 1867 (una legge riguardante le società per azioni).
La legge del 1966 sulle ditte commerciali ha unificato le misure legali riguardanti le società. Ha anche aperto la possibilità di evitare la concentrazione del potere nelle mani del consiglio di amministrazione creando una nuova tipologia di società per azioni con una commissione incaricata della gestione e un consiglio di amministrazione per la supervisione; questo tipo di organizzazione, comune in Germania, non ha però avuto tutto il successo che ci si aspettava.
A partire dalla legge del 1966 e dal decreto del 1967, tutte le attività commerciali in Francia hanno dovuto rispettare alcune formalità, dando vita ad un gran numero di documenti. Questi, elencati cronologicamente, sono i seguenti:

  • Deposito di una bozza degli statuti nei tribunali commerciali locali;
  • Pubblicazione di un annuncio nel Bulletin des Annonces Légales et Obligatoires (Balo) – con una funzione simile alla Gazzetta Ufficiale italiana. L’annuncio deve includere il nome della società registrata, la sua forma ufficiale, il totale del capitale, l’indirizzo della sede centrale, lo scopo e la durata della società, il numero e il valore delle azioni e i dettagli riguardanti il consiglio di amministrazione;
  • Deposito nel registro del tribunale commerciale degli statuti, della dichiarazione di sottoscrizione, stipulata e autenticata da un notaio, e del verbale della riunione costitutiva degli azionisti;
  • Registrazione sul registro commerciale.

Per quelle società che non coinvolgono investitori privati, le formalità sono semplificate.
Una forte richiesta di trasparenza ha portato ad un aumento delle informazioni inserite nel resoconto annuale o nei prospetti informativi. Per le società quotate in borsa, le direttive europee e i regolamenti sono stati trasformati in leggi nazionali: si veda per esempio la direttiva 2003/71/CE del 4 novembre 2003 e i seguenti regolamenti della commissione sui prospetti informativi n. 809/2004, o la direttiva sulla trasparenza 2004/109/CE del 5 dicembre 2004.


Rapporto tra archivi e gestione dei documenti

Tra i motivi fondamentali che incoraggiano le società a creare un proprio archivio storico vi sono sia la salvaguardia della memoria e dell’identità dell’impresa sia la necessità di gestire i documenti, anche se in proposito negli ultimi dieci anni sono cresciuti i problemi legali ed organizzativi. Per tradizione in Francia la pratica archivistica e la gestione degli archivi e dei documenti sono racchiuse all’interno della stessa area di competenza. La società Total ha persino dato al proprio archivio un ruolo centrale all’interno del sistema informativo della compagnia. Al contrario però altre società, e in particolare le banche, hanno la tendenza a separare la gestione di questi documenti che potranno eventualmente anche essere distrutti a differenza dei documenti storici.


Le società con sezioni documentarie storiche

Tutte le società impiegano uno staff che si occupa dei loro documenti. L’elenco che segue cita tutte quelle società i cui archivisti hanno seguito un particolare percorso formativo e/o fanno parte di un’associazione di archivisti professionisti e sono comunque interessati alla conservazione e alla salvaguardia dei documenti storici. Non si tratta di un elenco esaustivo ed è possibile che manchino alcuni archivi ben organizzati e interessanti ma che sono sconosciuti agli archivisti professionisti come per esempio Bouygues. Un gran numero di fusioni e acquisizioni ha avuto luogo negli ultimi dieci anni ma ciò non è stato nocivo per gli archivi poiché, nella maggior parte dei casi, sono state create delle unità archivistiche più grandi o gli archivi storici sono stati raccolti all’interno di depositi pubblici (soprattutto il Camt).
Per maggiore chiarezza le società sono state raggruppate in base alla loro sfera di attività:

  • Aeronautica: Eads, Safran (e Snecma e Turbomeca, che fanno parte dello stesso gruppo).
  • Automobilistica: in questa sezione, sono da sottolineare in particolare le iniziative per salvaguardare i documenti di interesse storico portate avanti da società come Renault, con il suo dipartimento storico, e associazioni come la Fondazione Marius Berliet per l'automobile e l'Aventure Peugeot.
  • Banche: Banque de France, Caisse d'Epargne Rhône-Alpes, Caisse des dépôts et consignations, Cetelem, Crédit agricole sa, Associazione storica della cassa di risparmio (Cencep), Associazione storica Bnp Paribas, Hsbc France, Société générale.
  •  Materiali edilizi: Lafarge, Saint-Gobain.
  • Industrie chimiche Total, Sanofi-Aventis, laboratoires Upsa, Quintiles, Virbac.
  • Energia: Charbonnages de France, Commissariat à l'énergie atomique, Compagnie nationale du Rhône, Electricité de France, Framatome, Gaz de France.
  • Servizi: Accenture, Agf (assicurazioni), Ernst & Young, France Télécom, La Poste, Latham & Walkins, Maif (compagnia di assicurazione mutua), Méderic, Shearman & Sterling.
  • Industria del metallo: Arcelor-Mittal, l’Académie François Bourdon a Le Creusot si occupa degli archivi della Schneider.
  • Trasporti: Aeroporti di Parigi, Air France, Régie autonome des transports parisiens (Ratp), Société nationale des chemins de fer français (Sncf).
  • Altre: Altadis (tabacco), Bureau de recherches géologiques et minières (Brgm), Champagne Veuve Clicquot, Cognac Martell, Louis Vuitton, Papeteries Canson-Montgolfier, Seb.
  • Camere di commercio e dell’industria: sebbene queste non siano delle vere e proprie società, le Camere di commercio sono strettamente legate al mondo dell’impresa e contengono una ricca fonte di documenti per la storia economica. Esse risalgono ad alcuni secoli fa nel caso delle più antiche (Marsiglia, 1650) e generalmente contengono un archivio organizzato, specialmente nel caso delle maggiori (Parigi, Marsiglia, Lione, Tolosa, Bordeaux, e così via).


Imprese regionali e depositi di documenti sul lavoro

Il Centre d’Archives du Monde du Travail (Camt) – Centro archivi del mondo del lavoro – di Roubaix, avrebbe dovuto configurarsi, quando l’idea prese corpo nel 1983, come il primo di una serie di centri regionali per i documenti d’impresa dove concentrare materiale archivistico proveniente da imprese, sindacati e altri organi associati al mondo dell’impresa come le “mutuelles” (società di mutuo soccorso). Questo centro, operante sotto la supervisione dell’Archivio nazionale, ha circa 50 chilometri di scaffali presenta una sala di lettura, tecnologicamente ben strumentata e dotata di strumenti di sussidio e corredo, che può contenere fino a 50 ricercatori. Altri centri però in mancanza di finanziamenti non sono stati realizzati. Di conseguenza, al Camt di Roubaix è stata affidata la responsabilità nazionale dal momento in cui ha ricevuto sia documentazione dal nord della Francia sia il patrimonio archivistico d’impresa precedentemente conservato nell’Archivio nazionale. Con tale rapida crescita dei fondi archivistici, il Camt ha assunto un ruolo estremamente importante nello sviluppo dei lavori sulla storia economica e sociale.
Gli uffici regionali (vi sono 95 regioni – “départements” – nella Francia continentale) sono interessati, come l’Archivio nazionale, ai documenti d’impresa e tutti hanno depositi archivistici di questo tipo; alcune regioni hanno mostrato un particolare entusiasmo nella conservazione di tali documenti. Vi sono, per esempio, documenti di proprietari di navi negli archivi regionali della Loire-Atlantique, l'Ille-et- Vilaine e della Gironda; documenti della Allevard, società produttrice di oggetti in ferro battuto, nell’Isère; e la raccolta della Société des caves et producteurs de Roquefort nell’Aveyron. Gli uffici regionali sono cresciuti in particolar modo nel corso degli ultimi dieci anni e accettano prontamente documenti d’impresa (per esempio, i documenti della società Champagne Pommery sono conservati nell’archivio di Reims). Ad ogni modo, è importante sottolineare che gli archivi nazionali, regionali e locali svolgono un servizio pubblico e, di conseguenza, accettano unicamente documentazione di rilievo storico-archivistico.
Vale la pena menzionare in questa sede l’esperienza particolarmente interessante ed originale del Cerare (Centre rhénan d'archives d'entreprises – Centro renano di archivi d’impresa), creato nel 1983, con il sostegno di Mulhouse Industrial Society e delle camere di commercio locali, per salvaguardare in modo efficace i documenti riguardanti l’eredità industriale della regione alsaziana.


Enti professionali

In Francia non esistono enti professionali che si dedichino esclusivamente alla conservazione di documenti d’impresa, anche se l’Associazione degli archivisti francesi, creata nel 1904 ha avuto una sezione per i documenti d’impresa sin dal 1974. Le attività di questa sezione consistono in:

  • incontri che hanno luogo almeno due volte all’anno, nel corso dei quali è organizzata una visita ad un archivio o ad una società;
  • gruppi di lavoro che si occupano di specifici campi come l’outsourcing, la stima, il trasferimento degli archivi, documenti elettronici, sicurezza, e così via;
  • pubblicazioni: oltre alla guida sui servizi degli archivi d’impresa sopracitata (1998), la sezione ha pubblicato guide sui periodi di conservazione dei documenti d’impresa (Les archives dans l'entreprise: guide des durées de conservation, 1997) e sulle procedure per la gestione dei documenti (Archiver, le guide des procédures existantes. Mieux maîtriser l’information en enterprise, ed. Frédérique Fleisch, 2004).

Inoltre i membri ricevono il giornale dell’associazione «La gazette des archives»(creata nel 1933) con articoli riguardanti gli archivi, recensioni di volumi e un’area di discussione sugli articoli che sono stati pubblicati su giornali stranieri. Alcuni numeri o articoli sono dedicati agli archivi d’impresa. Una newsletter,«La lettre des archivistes», fornisce informazioni e novità sulla professione.
Nel 1984, l’associazione ha dato vita ad una scuola di formazione nella quale gli archivisti che si occupano di documentazione d’impresa possono insegnare e, allo stesso tempo, ricevere insegnamenti in base al loro livello di esperienza.
Nel 1996, alcune società di outsourcing che lavoravano nel campo della gestione documentaria hanno dato vita all’associazione Page per migliorare la qualità del servizio offerto e nel 2001 è stato stabilito uno standard nazionale da rispettare nel caso di outsourcing dei documenti.


Formazione professionale

In Francia, non vi è una scuola di formazione per archivisti specializzata esclusivamente nel settore degli archivi d’impresa.
L’Ecole nationale des Chartes, creata nel 1821, forma gli archivisti che si occupano di archivi pubblici. I primi archivisti d’impresa furono istruiti in questa “grande école” e hanno trasferito e adattato la conoscenza archivistica tradizionale del loro paese all’interno delle imprese per le quali lavoravano. Per far fronte alle crescenti necessità delle imprese locali, le università di Mulhouse (la prima a farlo nel 1978), Lione, Angers e Saint- Quentin-en-Yvelines vicino a Parigi hanno creato dei corsi sull’amministrazione e la gestione degli archivi.
Il Centro di formazione dell’Associazione degli archivisti francesi organizza regolarmente dei corsi che si concentrano, in particolare, sull’organizzazione e sulla digitalizzazione degli archivi, sui documenti storici, sulle nuove tecnologie e sugli archivi d’impresa.
A partire dal 1951, la Direction des archives de France ha organizzato un corso di formazione internazionale di tre mesi, aperto ad archivisti stranieri e/o a coloro che si occupano di un archivio ma non hanno ricevuto una formazione adeguata a riguardo. Un gran numero di archivisti è stato istruito attraverso quest’ultimo corso.
Uno degli aspetti più importanti da sottolineare è come si sia posto l’accento sull’insegnamento comparativo.
Infine, le società di consulenza sugli archivi e i documenti offrono un’ampia scelta di corsi di formazione: gli archivisti possono scegliere tra semplici dimostrazioni e corsi più approfonditi.


Annuari, guide e registri degli archivi d’impresa

Annuari
Non esistono dei veri e propri annuari sugli archivi d’impresa in Francia ed è quindi necessario fare riferimento all’annuario pubblicato dalla Direction des Archives de France, intitolato «Les services d'archives en France, annuaire» che presenta al suo interno una sezione dedicata agli archivi di impresa con indirizzo, numero di telefono, nome della persona incaricata e orari di apertura. Questo annuario è anche disponibile (e aggiornato) sul sito della Direction des Archives de France. Questo però non è completo e così come è stato organizzato presenta una difficoltà di consultazione poiché un gran numero di imprese che fanno parte delle “società pubbliche industriali e commerciali” può essere trovato nella sezione degli archivi pubblici.

Guide nazionali
La collezione dell’Archivio Nazionale è stata descritta da Bertrand Gille, Isabelle Guérin- Brot, Françoise Hildesheimer e Bertrand Joly nella guida in tre volumi Etat sommaire des Archives d'entreprises conservées aux Archives nationales (Archivio nazionale, 1957, 1977 e 1995). Inoltre, è stato pubblicato L'Etat sommaire des archives d'associations conservées aux Archives nationales (Archivio nazionale, 1990) da F Hildesheimer e B Joly. Questa ricerca descrive in particolare i vari depositi delle associazioni e delle società come il Conseil national du patronat français (Cnpf-Consiglio nazionale dei datori di lavoro), il Comité des Forges de France (Comitato delle industrie siderurgiche francesi) e il Comité central des armateurs de France (Comitato centrale degli armatori di Francia). Poiché tutte le collezioni sono state trasferite al Centre des Archives du Monde du Travail (Camt), dei dati interessanti possono essere trovati sul sito del Camt: www.archivesnationales.culture.gouv.fr/camt/.
A livello nazionale, vale la pena menzionare la guida di Michel Dreyfus, Les sources de l'histoire ouvrière, sociale et industrielle en France, XIXème et XXème siècles (Editions ouvrières, 1987),che si concentra in particolare sugli archivi del lavoro.
Con l’aiuto dell’Associazione degli archivisti francesi, la Guide des services d’archives des enterprises et organismes du monde du travail (a cura di Roger Nougaret, Cnrs Editions,1998) raccoglie circa cinquanta recensioni riguardanti archivi d’impresa o del lavoro. Se la descrizione dei fondi è ancora valida, le coordinate possono essere controllate nell’annuario elettronico degli archivi francesi già menzionato.
Con l’apertura di archivi riguardanti la Seconda guerra mondiale, si sono sviluppate le ricerche nelle imprese francesi di quel periodo. Il Cnrs (Centro nazionale per la ricerca scientifica) ha organizzato conferenze sugli archivi ed ha curato l’edizione di documenti che possono essere considerati come guide:

  • Hervé Joly (ed.), Faire l’histoire des entreprises sous l’Occupation. Les acteurs économiques et leurs archives (Cths, 2004);
  • Hervé Joly (ed.), Les archives des entreprises sous l’Occupation. Conservation, accessibilité et apport (Ifresi, 2005).

La rivista Entreprises et Histoire, lanciata nel 1992, dedica una colonna alle notizie sugli archivi e alle collezioni recentemente rese disponibili dai ricercatori.

Guide settoriali
Lo sviluppo degli archivi d’impresa e della missione storica ha aperto la strada alla pubblicazione di guide che spesso vanno oltre alla descrizione della sola impresa e includono interi settori come l’elettricità, i trasporti, il tabacco:

  • Edf-Gdf, Mémoire écrite de l'électricité et du gaz, les archives des anciennes sociétés (Edf-Gdf, 1990, 1992); e Arnaud Berthonnet, Guide du chercheur en histoire de l’électricité (Edf-Gdf, 2001)
  • Henri Zuber, Sheila Hallsted-Baumert, Claude Berton, Guide des sources de l'histoire des transports publics urbains à Paris et en Ile-de-France, XIXe-XXe siècles (Publications de laSorbonne, 1998)
  • Gérard Emptoz, Valérie Marchal, Aux sources de la propriété industrielle. Guide des archives de l’Inpi (Inpi, 2002)
  • Muriel Eveno e Paul Smith, Guide du chercheur. Histoire des monopoles du tabac et des allumettes en France, XIXe-XXe siècles (Editions Jacques Marseille, 2003).

Guide regionali
Sono state pubblicate alcune guide regionali che si occupano di archivi d’impresa: Catherine Dhérent, Archives du Monde du Travail, région Nord-Pas-de-Calais (Archives départementales du Nord, 1986); François Robert, Les archives d'entreprises en Rhône-Alpes, XIXe-XXe siècles (Maison Rhône-Alpes des sciences de l'homme, 1993 e 1994); Juliette Nunez, Guide des sources de l'histoire du monde du travail et des entreprises en Haute-Corse (Archives départementales de la Haute-Corse, 1993).
Vale la pena consultare le guide generali pubblicate dai differenti archivi regionali: quasi tutti gli archivi regionali francesi (Archivi dipartimentali) hanno pubblicato una guida o forniscono importanti informazioni attraverso i loro siti web (gli indirizzi possono essere consultati nell’annuario nazionale citato in precedenza). Un database nazionale, “Bora” (Base di orientamento e ricerca degli archivi) fornisce informazioni su archivi privati (inclusi gli archivi d’impresa) che si trovano all’interno degli archivi regionali francesi (http://daf.archivesdefrance.culture.gouv.fr/sdx/ap/).

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