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L’impresa tra etica e responsabilità sociale
a cura di Salvatore Vento

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La responsabilità sociale dell’impresa nell’Unione europea
La Rsi in Italia
La SA 8000


Negli ultimi anni in Europa e in Italia il tema della «business ethics» di matrice anglosassone è diventato oggetto di discussione e di provvedimenti legislativi. Clamorosi episodi di corruttela che hanno coinvolto grandi aziende – da Enron a Parmalat – ripropongono con urgenza la necessità di definire condivisi criteri di valutazione dei comportamenti delle imprese. Si tratta di un ambito che non possiamo certo trascurare e che in questo numero affrontiamo con un articolo finalizzato a inquadrare e attualizzare la Rsi (Responsabilità sociale dell’impresa) o, in inglese, CSR (Corporate Social Responsability).

L’Unione europea ha emanato in particolare due documenti sulla responsabilità sociale dell’impresa (Rsi):

  • il Libro verde«Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese» del 2001;
  • la Comunicazione della Commissione relativa alla «Responsabilità sociale delle imprese: un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile» (COM(2002) 347 def. del 2 luglio 2002).

Nel Libro verde la Rsi viene definita come «l’integrazione volontaria delle problematiche sociali ed ecologiche nelle operazioni commerciali e nei rapporti delle imprese con le parti interessate». Le dimensioni principali caratterizzanti la Rsi sono:

  • la dimensione interna – dalle risorse umane, all’organizzazione del lavoro, alla politica integrata dei prodotti;
  • la dimensione esterna – dalle comunità locali ai fornitori e consumatori.

L’approccio enucleato nel Libro verde è quindi un approccio olistico alla responsabilità sociale delle imprese.

Nella Comunicazione della Commissione si afferma che la Rsi può contribuire entro il 2010 al raggiungimento dell’obiettivo strategico fissato dal Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000, vale a dire «diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale».

La Commissione propone di sviluppare la sua strategia di promozione della Rsi basandosi su una serie di principi, quali:

  • il riconoscimento della natura volontaria della Rsi
  • la necessità di rendere le pratiche socialmente responsabili credibili e trasparenti;
  • un approccio equilibrato e globale della Rsi, che comprenda gli aspetti economici, sociali e ambientali, nonché gli interessi dei consumatori;
  • l’attenzione rivolta a esigenze caratteristiche delle Pmi.

Ai fini della diffusione di tali principi guida viene organizzato un «Eu multi-stakeholder forum on CSR» destinato a tutte le parti interessate.

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