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Aipai: un bilancio delle attività
di Francesca Ciarroni
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L'Aipai (Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale), nata nel 1997, ha attraversato negli ultimi anni una fase di ampliamento della propria l'attività istituzionale, consolidando rapporti già instaurati con altri soggetti e potenziando la sua immagine e il marchio all'esterno, attraverso nuovi e proficui contatti.
Questo obiettivo è stato perseguito attraverso:

  1. ingresso di nuovi soci (individuali, enti e istituzioni) che si occupano a vario titolo della tutela e valorizzazione del patrimonio industriale;
  2. riconoscimento giuridico dell'Associazione e variazione dello statuto che hanno consentito all'AIPAI di raggiungere i suoi scopi con maggiore efficacia ed efficienza;
  3. costituzione in tutte le regioni italiane di una sezione dell'Aipai.
  4. ampliamento dei programmi di attività anche attraverso l'attivazione di commissioni di lavoro su tematiche specifiche come ad esempio la Commissione miniere che prevede la promozione di una rete di coordinamento  di tutti i siti e parchi minerari presenti sul territorio nazionale. La rete di coordinamento è finalizzata a organizzare momenti di incontro e di riflessione su tutte le problematiche inerenti la gestione del patrimonio minerario: valorizzazione dei beni, bonifica e messa in sicurezza dei siti, marketing turistico, sponsorizzazioni, forme di partenariato, rapporti con la pianificazione urbanistica e territoriale, tutela e valorizzazione dei paesaggi minerari, ecc. promozione dell'iniziativa "Giornata Nazionale sulla Miniera" che al suo secondo anno di attività ha coinvolto le maggiori realtà minerarie italiane.

Rispetto alle attività messe in pista e realizzate si segnalano:

  • il convegno Legislazione nazionale e pratiche di tutela e valorizzazione del patrimonio industriale svolto lo scorso 21 ottobre 2009, a Roma, presso la Sala delle Colonne di palazzo Marini, da cui è scaturita la necessità di una legge quadro sulla tutela dei beni culturali di origine industriale, ha registrato un notevole successo.
    Questa iniziativa, organizzata in collaborazione con l'Icsim "Franco Momigliano" e con l'Associazione ex parlamentari della Repubblica ha messo in risalto la necessità di affrontare il problema della tutela nella sua complessità attraverso il coinvolgimento di commissioni parlamentari disponibili a presentare un disegno di legge in materia di conservazione e valorizzazione del patrimonio industriale.
  • i contatti stabiliti con Legambiente per l'organizzazione di alcune attività comuni, prima tra tutte quella sul consumo di suolo; rilevante la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con la Società geografica italiana e gli incontri anche con altri interlocutori, tra cui Federculture e Assorestauro.
  • il convegno Il patrimonio industriale come risorsa economica: recupero e valorizzazione, organizzato nel 2009 a Venezia in collaborazione con la sezione regionale veneta dell'Aipai nell'ambito del V Salone del Restauro e dei beni culturali,  che ha registrato un notevole successo per la numerosa partecipazione e per i commenti positivi. Durante il Salone, il Parco nazionale tecnologico e archeologico delle colline metallifere grossetane ha presentato il volume curato da Massimo Preite Masterplan la valorizzazione del paesaggio minerari.

Nell'ambito delle iniziative regionali, vale la pena segnalarne i convegni tenutisi in Umbria e in Emilia Romagna.

  • Il convegno umbro sul tema dei patrimoni distrutti, a rischio e valorizzati ha sottoposto all'attenzione delle Istituzioni competenti in materia di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale il destino a volte funesto di pregevoli testimonianze della storia del lavoro e della cultura industriale presenti sul territorio umbro. L'iniziativa ha stimolato un dibattito con lo scopo di portare anche la Regione Umbria ad adottare una legislazione capace di applicare, già in fase di intervento di recupero, criteri e metodologie appropriate e condivise per la ricostruzione, la preservazione e la trasmissione della memoria del patrimonio industriale umbro.
  • Il convegno svolto in Emilia Romagna ha presentato, attraverso una prospettiva unitaria, i manufatti di maggiore interesse e importanza che insistono sul territorio e alcuni esempi di recupero e valorizzazione a dimostrazione del ruolo centrale che i siti di archeologia industriale hanno nell'ambito delle politiche di sviluppo locale.

Il bilancio complessivo dell'attività degli ultimi tempi svolta su tutto il territorio nazionale, estesa anche al settore della ricerca, dei progetti oltre che della formazione e delle pubblicazioni è senz'altro più che soddisfacente.

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