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L'Archivio e il Museo storico Same
di Primo Ferrari e Claudio Boccardi

 
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Storia dell’impresa
L’Archivio storico Same
Il Museo storico Same


Storia dell’impresa

La Same viene costituita a Treviglio (Bergamo) da Francesco (1906-1973) ed Eugenio (1909-1959) Cassani nel 1942 ma le sue origini risalgono agli anni venti, quando i due fratelli sviluppano il progetto del primo motore diesel applicato a un trattore, riuscendo nel 1927 a presentare una macchina assolutamente innovativa, molto più funzionale rispetto ai modelli tradizionali: la prima trattrice agricola al mondo azionata da un motore diesel.
Iniziano poi, tra i primi in Italia, lo studio e la sperimentazione dei motori diesel veloci per la marina e l’aviazione e nel 1936 nasce la Spica (Società pompe iniezione Cassani) per la costruzione di apparati di iniezione per motori diesel, che ottengono un notevole successo.
Nel 1942, intuendo lo sviluppo della meccanizzazione agricola, i fratelli Cassani fondano la Same (Società accomandita motori endotermici) per la produzione in serie delle trattrici agricole con motori raffreddati ad aria.
Una motofalciatrice a tre ruote, con volante e sellino reversibili (1947) e il trattorino "Universale" da 10 cv (premiato con una medaglia d’oro dall’Accademia di agricoltura di Torino nel 1948) sono i primi contributi Same alla meccanizzazione agricola italiana del dopoguerra.
Nel 1951 Francesco Cassani, convinto sostenitore del raffreddamento ad aria, progetta nuovi motori modulari e nel 1952 realizza il suo sogno: il primo trattore a quattro ruote motrici che si rivela un altro primato mondiale. I trattori “DA25”, e subito dopo il “DA30”, diffondono sul mercato la doppia trazione Same. Ha inizio una forte diversificazione delle potenze: il bicilindrico “DA25”, seguito dal “Super Cassani” a tre cilindri e dal “Sametto” a un cilindro, danno origine ad una vasta famiglia di trattori da frutteto.
Per far fronte alle crescenti richieste nel 1956, a tempo di record, viene realizzato il nuovo stabilimento Same. La nuova struttura, razionale e funzionale, si sviluppa su un’area coperta di 80.000 mq che comprende un’unica immensa officina lunga 250 metri con le tre linee (motori, verniciatura e assemblaggio trattori) interamente allestite.
Nel 1957 la produzione ha già raggiunto la quota annuale di 3.000 trattori. 
Da quel momento è un susseguirsi di modelli che hanno fatto la storia agricola del nostro Paese e di innovazioni tecniche di successo.

Nel 1961 nascono “Puledro” e “Samecar” il trattore che lavora la terra e ne trasporta i frutti. Nel 1965 arrivano “Centauro”, “Leone” e “Minitauro”, macchine che fanno conoscere ed apprezzare il marchio Same nel mondo. Il 1972  è l’anno del “Drago” con motore a 6 cilindri in linea da 100 cv e il 1973 quello del “Panther” con motore a 5 cilindri. Si cominciano ad adottare le pompe d’iniezione immerse, che diventano una caratteristica dei motori Same, l’idroguida e il cambio sincronizzato. Nel 1973 Same acquisisce il marchio Lamborghini trattori, facendo così un salto di qualità nel settore dei cingolati. Fondato da Ferruccio Lamborghini (1916-1993), questo marchio, ben prima delle auto sportive, caratterizzava trattori di eccellente qualità.
Nel 1979 l’acquisizione dello storico marchio elvetico Hürlimann risulta strategica per Same, in quanto le consente di fare propria l’avanzata tecnologica dei sistemi di raffreddamento ad acqua dei motori mentre nel 1995 viene acquisita dal colosso tedesco Kloeckner-Humboldt-Deutz la divisione macchine agricole (trattori e mietitrebbiatrici) con lo storico marchio Deutz-Fahr e nasce il Gruppo Same Deutz-Fahr.
Il Gruppo nel corso del 2003 è diventato azionista di riferimento di Deutz Ag, tra i maggiori costruttori indipendenti nel mercato dei motori diesel industriali. L'Azienda seguendo le dinamiche dell'economia globale e il peso che stanno assumendo i nuovi mercati e le economie emergenti ha esteso la propria presenza in Croazia, Russia, India e Cina. Infine con l'acquisizione nel settembre del 2011 della azienda francese Grégoire, leader mondiale nella produzione e distribuzione di macchine per la raccolta di olive e uva, ha completato la già ampia gamma specialistica.
Oggi il Gruppo è una grande realtà produttiva e commerciale in grado di competere ad armi pari con i più importanti produttori mondiali. Una condizione che garantisce tutte le risorse necessarie per continuare ad investire su quel percorso di innovazione perseguito con tenacia fin dall'inizio della sua storia.


L'Archivio Storico Same

L’Archivio storico Same, voluto fortemente dalla presidenza della società, è stato inaugurato nel dicembre 2004. Ospitato in un’area dell’azienda di 200 metri quadrati opportunamente ristrutturata e che accoglieva un tempo il magazzino ricambi, l’Archivio ha il compito di raccogliere, conservare e valorizzare la documentazione storica relativa alla lunga vita della Same e dei marchi di proprietà del Gruppo.
Al suo interno sono conservate oltre quattordicimila unità archivistiche organizzate in:

  • una fototeca con oltre 10.000 immagini a partire dal 1918;
  • una biblioteca specializzata con una sezione di tesi di laurea e di pubblicazioni sulla meccanizzazione agricola in Italia,
  • documentazione tecnica (disegni originali, brevetti, libretti d’uso e manutenzione, manuali d’officina, cataloghi parti di ricambio, modelli in scala);
  • documentazione pubblicitaria (cataloghi, depliant, pubblicità a stampa, calendari, house organ, filmati, merchandising storico);
  • rassegna stampa e bilanci relativi al Gruppo Same Deutz-Fahr;
  • una videoteca con filmati istituzionali, commerciali, eventi (fiere, convention, conferenze stampa), documentari, spot pubblicitari a partire dal 1953.

I disegni tecnici catalogati comprendono circa 500 progetti complessivi a partire dal 1927.
La raccolta conserva elaborati tecnici di singoli particolari, di gruppi progettuali, viste di motori e trattori, sezioni di gruppi e di motori completi, (con l’indicazione a volte di codici di parti per il montaggio o l’ordinazione di parti di ricambio, viste generali con le misure di ingombro e di carreggiata, schemi di foratura per l’attacco di attrezzi).
Questa selezione fa parte di un patrimonio costituito da oltre 100.000 disegni meccanici conservati nell’Archivio disegni, testimonianza della produzione tecnica non solo della Same ma anche della Lamborghini (15.000 disegni) e di altre società del Gruppo.
L’Archivio trova collocazione a fianco del significativo Museo storico Same dedicato alla storia del trattore e della meccanizzazione agricola.
Importante strumento di divulgazione e di valorizzazione del patrimonio archivistico è il sito internet dell’Archivio dove si possono visualizzare e in molti casi scaricare gran parte dei documenti catalogati.
Il 1 ottobre 2010 l’Archivio storico Same è stato dichiarato dalla Soprintendenza archivistica della Lombardia di “interesse storico particolarmente importante” in quanto “rappresentativo per la storia della meccanizzazione agricola e della sperimentazione e innovazione tecnologica dei motori diesel e trattrici agricole a cominciare dagli anni venti del Novecento”.
L’Archivio e il Museo storico sono iscritti all’Associazione Museimpresa, che comprende i principali archivi e musei storici d’impresa italiani, e che ogni anno organizza nel mese di novembre la Settimana della cultura d’impresa nel corso della quale la Same Deutz-Fahr realizza un'apertura straordinaria con visite guidate e una mostra fotografico-documentaria per le scuole e per tutti gli interessati (1.000 visite nel 2012).
Nel 2010 l’Archivio storico Same ha aderito al progetto Comunicare l’impresa. Gli house organ e la stampa aziendale italiana nel Novecento, promosso dalla Fondazione Isec di Sesto S. Giovanni, dall’Università Bocconi di Milano e dall’Università Iuav di Venezia, consultabile all’indirizzo www.houseorgan.net, che prevede la schedatura, la pubblicazione e la consultazione degli house organ delle principali aziende italiane.

Il Museo storico Same

Il Museo storico Same Deutz-Fahr, inaugurato nel 2008, è ospitato in un ampio open space e comprende un’area espositiva di circa 700 metri quadrati.
Oltrepassata la soglia, dove si trova la figura in bronzo di Francesco Cassani opera di Francesco Messina, il Museo rappresenta un vero e proprio viaggio nella storia della meccanizzazione agricola.
Custodisce infatti materiali di pregio, non di rado in un unico esemplare, che testimoniano la storia dell’impresa, ma è molto di più di un’esposizione di trattori: alcune tra le più importanti tappe della meccanizzazione agricola vi sono rappresentate attraverso prototipi e macchine di serie in perfetto stato di conservazione, documenti originali, fotografie e materiali iconografici.
In primo piano, naturalmente, i trattori. Trentacinque quelli esposti tra i quali il modello più significativo è una pietra militare della meccanizzazione agricola mondiale: la trattrice Cassani 40 Cv del 1927, la prima al mondo con motore diesel; inoltre degni di nota sono, l’Autofalciatrice 10 HP a petrolio del 1947, il Sametto 120 del 1957, il Puledro 35 del 1960, il Centauro 55 prodotto nel 1965.
A rappresentare la storia del marchio Deutz-Fahr sono esposte alcune macchine tedesche come la trattrice Deutz MTZ 120 del 1929, modelli anteguerra come i Deutz F1M 414 del 1936 e l’F22 del 1939, oltre ad una mietitrebbia MDL del 1957 rappresentante lo storico marchio Fahr, azienda che ha iniziato la produzione di trebbie, aratri e mietilegatrici nel 1874, passando poi alla costruzione di mietitrebbie e trattori, rilevata dalla Deutz nel 1962.
Non sono da meno i trattori Hürlimann 1K 10 del 1930 e H 12 dei primissimi anni cinquanta, con alimentazione ad olio, l’agile cingolato Lamborghini DL 30 del 1957, il Lamborghini 1C del 1964 e lo slanciato DL 25 del 1955 a due ruote motrici: macchine di spiccata personalità, contraddistinte da un’innata vocazione “sportiva” e da una studiata attenzione al  profilo estetico del prodotto.
Accanto alle macchine – tra le quali si distinguono anche i modelli più significativi della produzione recente – alle attrezzature e ai dispositivi tecnologici, sono in esposizione anche schede tecniche e materiale iconografico e documentario: manuali operativi, letteratura di vendita e supporti pubblicitari. 
Nel luglio 2009 l’Automotoclub storico italiano (Asi) ha federato il Museo storico a far parte del proprio circuito museale mentre la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia ha conferito il riconoscimento di “interesse culturale” a livello nazionale.
Nel 2012 il museo ha contato circa 8.000 visitatori.

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