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Forza e radici di un territorio.
Le imprese longeve e la Camera di commercio di Torino
di Ivan Balbo e Paride Rugafiori

 
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Premessa
Linee generali
Obiettivi e prodotti della ricerca
Perché questa banca dati?

Premessa

Nell’ambito del movimento che di recente ha visto alcune Camere di commercio italiane impegnate nel tentativo di mettere a valore il proprio patrimonio documentario si inserisce anche la ricerca promossa e finanziata dalla Camera di commercio di Torino sulle imprese longeve della provincia. La ricerca è stata affidata a Ismel (Istituto per la memoria e la cultura del lavoro e dei diritti sociali) ed è condotta da Paride Rugafiori e Ivan Balbo in collaborazione con Alicubi, società di comunicazione e gestione documentale.

Linee generali

La ricerca è centrata su quelle imprese della provincia di Torino di diversa (ma prevalentemente piccola) dimensione e tipologia societaria, attive in tutti i settori, che – in assenza di un criterio unanime da parte della letteratura disponibile – sono state definite “longeve”: quelle che hanno raggiunto i 50 anni di vita, cioè che sono state iscritte al Registro ditte prima dell’1 gennaio 1961.
L’occasione è fornita dalla disponibilità, da parte della Camera di commercio di Torino, a consentire una consultazione sistematica del Registro ditte e imprese, ovvero dell’Anagrafe economica: uno dei più consistenti depositi documentari d’Italia di questo genere.
La ricerca è triennale (2010-2013) e i suoi prodotti incrociano – e contribuiscono a celebrare e valorizzare – due anniversari significativi per la storia e l’attualità della Camera di commercio: il centenario del Registro ditte e imprese (1911-2011) e il centocinquantenario della fondazione della Camera di Torino nell’età postunitaria (1862-2012).

Obiettivi e prodotti della ricerca

La ricerca si propone l’ideazione e la costruzione di una banca dati destinata a raccogliere le informazioni essenziali relative alle imprese longeve della provincia di Torino: settore, tipologia, componenti, capitale, presenza dell’elemento familiare.
La banca dati sarà implementabile di continuo e accessibile attraverso un sito, appositamente progettato e realizzato per dare accesso alla banca dati stessa, offrendo al tempo stesso una solida base per ricerche e approfondimenti, ma utile anche per comunicare e diffondere una migliore conoscenza di una componente rilevante del sistema imprenditoriale torinese.
Oltre ad ospitare la banca dati e ad essere corredato da immagini selezionate in funzione dei temi del progetto, il sito conterrà anche testi di vario tipo. In essi non soltanto verranno ovviamente fornite le istruzioni per l’uso della banca dati, ma si proporrà anche una messa a punto delle categorie concettuali di riferimento per una questione complessa come quella delle imprese longeve.
Inoltre, saranno elaborate ed esposte le prime acquisizioni ricavabili a partire dalle risultanze della banca dati. Sulla base di opportune estrazioni di dati verranno affrontate alcune questioni, prese in esame con un’analisi storica di lungo periodo: la longevità delle imprese varia, e come, a seconda del settore d’appartenenza e/o della tipologia giuridica? E come cambia nel tempo? Esiste una connessione tra longevità e impresa familiare? Incide sulla longevità il mutamento di forma giuridica? E se sì, verso quale forma? Quante imprese cambiano di settore? Quante vengono assorbite da altre imprese? Quante di queste sono straniere? Quante ricorrono a fusioni? Come cambiano i tassi di longevità nei decenni? Sono in correlazione con il contesto socio-economico? Qual è il profilo socio professionale degli imprenditori longevi e come cambia nel tempo? Qual è il ruolo delle donne? È possibile individuare reti di relazioni tra le società e i loro componenti?
Sono alcune delle questioni a cui il progetto si propone di fornire prime risposte nella consapevolezza che, in questa come in tutte le ricerche, le domande crescono e si precisano durante il percorso e che esso ha esiti non prevedibili in fase di avvio.
Il sito conterrà inoltre schede utili ad illustrare storie, profili e specificità di alcune imprese longeve. Questi case studies cercheranno di essere rappresentativi dell’eterogeneo panorama delle imprese longeve, e faranno dunque riferimento a imprese di diversa dimensione, settore e tipologia giuridica.
In ogni caso le prime acquisizioni di questa ricerca potranno aprire interessanti prospettive per le ricerche future. E a far avanzare le ricerche sarà proprio la disponibilità di una banca dati di grandi numeri come questa (con i dati riferiti presumibilmente a circa 1.800 imprese), verificando l’efficacia della letteratura scientifica disponibile sul tema delle imprese longeve, fondata in genere su campioni quantitativamente ristretti (come nel caso delle ricerche centrate sulla relazione tra etica e longevità o delle analisi econometriche del fenomeno, fino alle sintesi di sociologia economica sul capitalismo territoriale e molecolare). Una letteratura, la cui analisi critica e comparativa è comunque condizione essenziale per l’ideazione e la realizzazione della banca dati e del sito.
Sia la banca dati sia il sito da un lato si pongono in continuità con il cd rom “La business community a Torino 1883-1907”, promosso dalla Provincia di Torino e dalla Fondazione Crt e realizzato nel 2007 da Paride Rugafiori e Ivan Balbo (in collaborazione con Chiara Ottaviano) anche grazie al concorso del Dipartimento di storia dell’Università di Torino. Dall’altro richiamano esperienze similari compiute in questi anni su altre realtà territoriali, peraltro quantitativamente più contenute dal punto di vista numerico, come quelle promosse dalle Camere di commercio di Varese e di Bergamo.

Perché questa banca dati?

La Camera di commercio dispone già di diverse banche dati che consentono una serie di interrogazioni su imprese e imprenditori (per esempio attraverso le visure camerali) anche in prospettiva diacronica (visure storiche).
Rispetto a questi strumenti informatici, tuttavia, la banca dati al centro del progetto rappresenta un contributo significativo e assolutamente originale per diversi motivi.

  1. Una banca dati che ricostruisca profilo e dinamiche delle imprese longeve nate prima del 1961 fornisce su tale campione una serie di informazioni che, per il periodo dal 1911 al 1979, sono del tutto assenti dalle banche dati della Camera di commercio. Solo dal 1979, infatti, la Camera di Torino ha aderito alla società informatica Cerved, nata cinque anni prima per fornire servizi informatici ai diversi organi camerali della penisola; e a quella data risalgono le prime banche dati destinate a raccogliere le generalità relative a imprenditori e imprese contenute nei fascicoli camerali. In particolare, nelle banche dati della Camera di commercio sono state rilevate solo le informazioni riguardanti le società viventi nel 1979 (con l’esclusione quindi delle cessate) e solo i mutamenti intervenuti a partire da quella data.
  2. La banca dati proposta fornirà dati ben più ricchi anche rispetto al periodo dal 1979 ad oggi. Un’eventuale interrogazione condotta sulle banche dati della Camera di commercio in merito ad una “persona”, infatti, ne fa emergere certamente le presenze all’interno delle diverse società allo stato attuale; quanto alle informazioni storiche, però, le sue partecipazioni sono rilevate con puntualità solo dal 1996 in poi, cioè solo dall’anno di trasformazione del Registro ditte in Registro imprese.
  3. Le banche dati già a disposizione della Camera di commercio consentono sì di ricostruire per ogni singola impresa i mutamenti sociali intervenuti tra il 1979 ed oggi; non è possibile, tuttavia, condurre indagini statistiche né interrogazioni fondamentali per affrontare le questioni sollevate dal tema delle imprese longeve. Non si può rispondere, infatti, ad alcune domande in parte già individuate come: quante società, tra le longeve, mutarono la tipologia giuridica da società di persone in società di capitale (o viceversa)? Quante diminuirono (o aumentarono) il capitale? Quante cambiarono settore? Quante furono assorbite? Quante si fusero con altre? In quale periodo questi fenomeni furono più accentuati? Sono collegabili con particolari congiunture economiche? Per compiere queste ricerche, la banca dati al centro del progetto dovrà dunque estrarre una serie di informazioni che le banche dati della Camera offrono all’interno dei report relativi alle singole imprese, ma che allo stato attuale non sono interrogabili.

In conclusione, è evidente che le banche dati della Camera di commercio rappresentano strumenti del tutto diversi da quello proposto, in quanto esse sono molto più schiacciate sull’attualità e poco ricettive rispetto alla dimensione storica. Questo aspetto è forse spiegabile da un lato con il notevolissimo dispendio di energie e risorse che avrebbe comportato un recupero integrale, ragionato e sistematico delle informazioni sedimentatesi nel tempo; dall’altro con gli scopi connaturati allo strumento del Registro imprese, necessariamente diversi da quelli del ricercatore storico professionale. Il Registro imprese, infatti, si propone l’obiettivo di fornire all’utenza informazioni sulla solidità finanziaria di un interlocutore, su suoi eventuali protesti, sulle imprese in cui possiede partecipazioni. Lo storico, invece, si pone altre questioni: la prospettiva diacronica, il profilo delle imprese longeve, le cause alla base della loro durata nel tempo.
Saranno tali questioni a fondare ed orientare un’operazione che si presenta a tutti gli effetti come la costruzione di una banca dati ex novo.

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