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L’Archivio storico del Banco di Chiavari e della Riviera ligure: un inusuale esempio si salvaguardia
di Antonella Frassinelli

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Privatizzazioni, acquisizioni, concentrazioni, fusioni, incorporazioni: gli istituti di credito stanno oggi affrontando una fase di profonde trasformazioni, con continui nuovi assetti societari e nascite di nuove aziende creditizie.
Il Banco di Chiavari e della Riviera Ligure - fondato a Chiavari nel 1870e diventato in pochi anni una delle realtà economiche più solide del territorio ligure - fin dalla seconda metà degli anni Sessanta non è stato risparmiato dal susseguirsi di tali vicende economiche. Nel 1968 l’Istituto bancario entra a far parte del gruppo «Banca Commerciale Italiana»: la capogruppo COMIT acquisisce in un primo tempo la percentuale intorno all’80%, che riduce successivamente al 69,62%. Negli anni successivi, con la continua opera di ampliamento della rete operativa,  il Banco raggiunge una posizione di primaria importanza in ambito regionale; agli inizi degli anni ’80, con l’acquisizione della Banca Galleani di Alassio, gli sportelli del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure si potenziano ulteriormente fino al raggiungimento di 11 filiali nella provincia di Savona.

Nel dicembre 1999, a seguito della fusione tra Comit e Banca Intesa, anche il Banco di Chiavari entra a far parte del Gruppo Intesa; costituendosi nel 2001 Intesa BCI, il pacchetto di controllo del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure passa a questo Istituto bancario che nel gennaio 2003 viene rinominato Banca Intesa.

Con un acquisto di azioni pari al 69,621% del capitale sociale, nel corso del 2003, il Banco di Chiavari e della Riviera Ligure entra a far parte del Gruppo Bancario Bipielle che, nel giugno dello stesso anno, arriverà a controllare l’87,26% delle azioni del Banco.

Con l’acquisizione da parte della Banca Popolare di Lodi, oggi Banca Popolare Italiana, l’archivio storico del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure già riordinato e aperto alla consultazione viene chiuso al pubblico e depositato in una sede provvisoria e inidonea.

Allo scopo sia di consentire nuovamente la consultabilità dell’archivio sia, soprattutto, di evitarne possibili dispersioni, la Soprintendenza archivistica per la Liguria - dopo opportuni scambi con la locale dirigenza BIPIELLE, subentrata nella titolarità dell’archivio - delinea l’ipotesi di una cessione in comodato gratuito ad un istituto culturale cittadino.
L’ipotesi trova attuazione il 12 dicembre 2006 ordinando il trasferimento delle carte presso la Fondazione Ansaldo-Archivio Economico delle Imprese Liguri. L’ordine di custodia coattiva è stato emesso al fine di «garantirne la conservazione, ma anche (art. 127) ... permetterne la consultazione agli studiosi che ne facciano richiesta». L’operazione è stata resa possibile a partire dal preesistente  accordo del novembre 2005 tra la Fondazione Ansaldo ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali avente per oggetto l’attività congiunta di recupero, tutela, e valorizzazione degli archivi prodotti dal sistema imprenditoriale ligure. Grazie a questa inedita collaborazione pubblico-privato basata sulla condivisione di principi teorici e metodologie, è stato così possibile garantire adeguata tutela e valorizzazione ad una preziosa testimonianza del ruolo economico-finanziario svolto dal Banco di Chiavari.

L’archivio storico del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure, la cui documentazione ammonta a circa 700 tra buste e registri, attesta l’attività dell’azienda creditizia dal 1870 ai giorni nostri.
Il materiale documentario, pervenuto alla Fondazione Ansaldo sprovvisto di strumenti di corredo, si presenta ordinato ed in buono stato di conservazione, con etichette collocate sulle coste di buste e registri le quali hanno consentito di redigere in breve tempo un dettagliato elenco di consistenza e permetterne l’immediata fruibilità da parte degli studiosi. E’ stata individuata la documentazione relativa a cinque aree aziendali (Presidenza e Consiglio di Amministrazione, Direzione Generale, Ufficio Amministrazione Titoli e Borsa, Ufficio Tesoreria e Cassa, Ufficio Legale) suddivise a loro volta in sette sezioni e oltre settanta serie archivistiche che coprono un arco cronologico che va dal 1870 fino al 2003. I verbali delle assemblee degli azionisti, del consiglio di amministrazione e i libri inventario si estendono senza soluzione di continuità dal 1870 alla metà degli anni Novanta; è inoltre presente interessante documentazione relativa alla contabilità (1870 – 2003), al personale (1903 – 1972) ed alla segreteria (1872 – 1970), nonché il materiale documentario riguardante il SOE-servizio organizzazione esecutiva (1905 – 1981) e n. 2 buste contenenti le pratiche prodotte dall’ufficio legale (1898 – 1952). Seguono gli archivi aggregati relativi a Consorzio di Bonifica Agraria Chiavari, The Anglo American Agency Bank, Soc. An. Chiavarese per Costruzioni ed Esercizio Tramvie Ferrovie economiche e complementari e Fondazione Nicola Giuseppe Dallorso, comprendenti n. 17 pezzi (buste/registri) e un’unica busta contenente le carte appartenute a Nicola Giuseppe Dallorso, presidente del Banco di Chiavari dal 1936 al 1954. Al momento si sta procedendo con il lavoro di schedatura analitica della documentazione, che si concluderà con la pubblicazione dell’inventario entro l’inizio del 2008.

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