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Occorre una svolta
di Alessandro Lombardo
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Occorre una svolta. Sappiamo che per una seria tutela degli archivi d’impresa (e non solo) occorre agire subito, sappiamo bene che senza un’ azione riformatrice del Ministero per i Beni e le Attività Culturali  forte, immediata e condivisa, nel giro di un paio d’anni al massimo ben poco resterà di quella straordinaria esperienza archivistica e culturale formatasi tra gli anni Ottanta e Novanta. Leggete, in proposito, l’appassionata recensione di un archivista di razza, Marco Bologna, agli atti del convegno “Riforme in corsa…archivi pubblici e archivi d’impresa tra trasformazioni, privatizzazioni e fusioni” presente in questo quinto numero della rivista: rimarrete colpiti dalla profondità e dalla vastità della crisi che sta investendo il settore archivistico e della difficoltà a gestirla.

Per gli archivi d’impresa italiani, in particolare, la situazione è tale che si dovrà ricorrere ai programmi di assistenza di “Archives solidaires”, progetto dell’ ICA/SPA di cui, a partire da questo numero, vorremmo parlare il più distesamente possibile.

Con l’implosione degli archivi d’impresa e, a seguire, con la banalizzazione o l’abbandono di tutto quello che vi sta intorno, non si butterebbe via solo una ricca e articolata esperienza o vasti patrimoni documentari ma si distruggerebbero importanti luoghi di riferimento della nostra identità. E tutto questo, oltretutto  (e seguendo le suggestioni dell’articolo di Giuseppe Paletta sulla cultura d’impresa), nella assoluta consapevolezza che solo la promozione di una moderna cultura industriale che affondi le proprie radici in un passato di alto profilo possa consentire il rafforzamento dello spirito imprenditoriale e manageriale del nostro Paese.

Detto questo possiamo però anticiparvi che il MBAC ha recentemente dato attenzione e operatività ad una idea progettuale formatasi tra Genova, Milano e Roma e che, una volta sviluppata, potrebbe configurarsi proprio come la svolta auspicata. E di questo progetto  parleremo già nel prossimo numero di Culture e impresa che, intanto, continua nella sua opera di informazione e riflessione con interventi di Fabio Del Giudice, Renata Meazza, Massimo Negri e Salvatore Vento. Oltre alle overview nazionali di Danimarca, Finlandia e Norvegia segnaliamo l’ampio, denso ed esaustivo saggio di Amedeo Lepore dell’Università di Bari, intitolato “La storia d’impresa e le nuove frontiere digitali: archivi e risorse telematiche” e l’avvio di una prima indagine sugli archivi del cinema industriale curata da Letizia Cortini dell’ANAI Associazione Nazionale Archivistica Italiana).  Di particolare rilievo, infine, l’intervista a Tommaso Fanfani sulla Fondazione Piaggio perché si tratta, nel concreto, di una inusuale quanto ricca di spunti inside history di una delle più riuscite iniziative italiane nel campo della cultura d’impresa.

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