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Intervista e narrazione, una fonte privilegiata per conoscere la storia del presente
di Monica Pacini e Sara Zanisi
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Introduzione

Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi e Biblioteca nazionale centrale di Roma, 5-7 maggio 2009

Associazione Duccio Bigazzi per la ricerca sulla storia d’impresa e del mondo del lavoro, 20 aprile - 25 maggio 2009

Introduzione

La scorsa primavera si sono svolti diversi incontri dedicati alla storia orale, alla videoricerca e alla raccolta di interviste: suggestioni, riflessioni metodologiche, buone pratiche che illustrano il panorama della ricerca italiana attraverso le fonti orali e audiovisive nei nostri giorni. È ormai convinzione condivisa – dopo decenni di resistenze, contraddizioni, confusioni – che i documenti sonori e audiovisivi non solo sono fonti storiche, ma vengono a pieno titolo considerati beni culturali e patrimonio collettivo. Fonte, bene culturale, metodologia, strumento di conoscenza: questo sono le interviste nella nostra contemporaneità, tanto per la storia, quanto per l’antropologia, la sociologia, l’etnografia, la documentaristica.
Tra i tanti appuntamenti che si sono sovrapposti nei mesi scorsi, vorremmo segnalarvene due in particolare (uno a Roma e uno a Milano) perché hanno entrambi avuto la capacità di sovrapporre e incrociare ambiti disciplinari e professionali differenti, mettendoli in dialogo attraverso il comune denominatore, l’intervista. Ci piace ricordare anche il secondo convegno dell’Associazione italiana di storia orale, che si è svolto a Padova in maggio, e dopo il quale l’Aiso ha avviato la pubblicazione del suo nuovo sito: un portale di informazione, aggiornamento, didattica sul tema delle interviste per la ricerca storica.

Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi e Biblioteca nazionale centrale di Roma, 5-7 maggio 2009

Vent’anni dopo il convegno L’intervista strumento di documentazione. Giornalismo, antropologia, storia orale (1986), la Discoteca di Stato oggi Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi ha organizzato a Roma un nuovo appuntamento di riflessione sull’intervista come metodologia per la ricerca storica, antropologica, sociologica e la comunicazione: L’intervista fonte di documentazione: storia orale, giornalismo, antropologia, sociologia.
Tre giornate tematiche durante le quali attraverso gli incontri e le tavole rotonde proposte è stato possibile confrontarsi e riflettere sull’uso dell’intervista come fonte e strumento per la ricerca. Far incontrare – e nella sessione “plenaria” – far dialogare professioni, competenze e discipline molto diverse ma con un denominatore comune: il ricorso all’intervista (ormai quasi esclusivamente la videointervista).
L’ipotesi che sottendeva il convegno e che il direttore dell’Icbsa Massimo Pistacchi ha presentato in apertura – oggi i documenti sonori e audiovisivi non solo sono riconosciuti come fonti ma vengono iscritti, a pieno titolo, nel novero dei beni culturali da tutelare e valorizzare – ha trovato conferma negli interventi che si sono succeduti. Dando avvio ai lavori, Pistacchi ha sottolineato la continuità ideale con il convegno del 1986 che aveva visto interventi di giornalisti, antropologi e storici di eccezione (Gianni Letta, Enzo Roggi, Walter Mauro, Giovanni Ferrara, Gianni Minà; Diego Carpitella, Danilo Dolci, Luigi Lombardi-Satriani, Nuto Revelli, Domenico De Masi; Paolo Spriano, Lucio Villari, Gabriele De Rosa, Giuseppe Galasso) e i cui atti sono oggi a disposizione sul sito dell’Icbsa. Se negli anni ottanta del Novecento esistevano ancora molte resistenze sull’uso dell’intervista come fonte di documentazione, soprattutto nell’ambito delle discipline storiche, oggi è stato compiuto un indiscusso passo in avanti nel considerare le fonti sonore e audiovisive come fonte documentale, allo stesso livello delle fonti bibliografiche, archivistiche e fotografiche.
In questo percorso un ruolo decisivo è stato quello di Alessandro Portelli nell’aiutarci a riflettere sull’intervista come relazione tra soggetti (intervistato-intervistatore) e relazione tra passato e presente, sulla soggettività della fonte, sulla memoria. A Roma ha voluto aprire il suo intervento con una sequenza dal film Piccolo grande uomo di Arthur Penn per ricordarci che l’intervista è in primo luogo un incontro tra due soggetti, il cui elemento caratterizzante è la reciprocità, il dialogo, il parlare attraverso e oltre.
L’etica dell’incontro e dell’ascolto è stata al centro anche dell’intervento di Pietro Clemente e della giornata condotta dagli antropologi (in cui tutti gli interventi sono stati dedicati al terremoto in Abruzzo): la co-autorialità delle storie di vita, l’importanza degli archivi diffusi come “progetto di ascolto della società italiana”.
Anche le sessioni dedicate alla sociologia e al giornalismo, moderate rispettivamente da Maria Immacolata Macisti e Dino Pesole, hanno contribuito a ricostruire le pluralità di ricercatori, progetti e istituzioni che operano attraverso la ricerca sul campo, l’intervista pur con metodologie e aspettative differenti.
Una pluralità e una diffusione di archivi e raccolte che sempre più necessita di un intervento coordinato centralmente per la loro conservazione e valorizzazione: obiettivo dichiarato e confermato dal convegno stesso. Utile per condividere esperienze, metodologie standard e attivare reti virtuose.

Associazione Duccio Bigazzi per la ricerca sulla storia d’impresa e del mondo del lavoro, 20 aprile - 25 maggio 2009

L’Associazione Duccio Bigazzi, nata per ricordare la figura e le ricerche dello storico milanese, ha organizzato la primavera scorsa un ciclo di incontri interdisciplinari sul tema Il lavoro narrato. Metodologie, ricerche e raccolte, documentari che si è svolto a Milano e a Sesto San Giovanni, dal 20 aprile al 25 maggio.
Aperti a studiosi di storia dell’impresa, del sindacato e del lavoro, a studenti, insegnanti e professionisti interessati a vario titolo alla produzione, alla valorizzazione e all’analisi della fonte orale e audiovisiva, gli incontri si sono strutturati attorno a tre moduli tematici:

  • Memoria autobiografica e narrazione
  • Storie di vita e testimonianze: pratiche di ricerca, raccolte e archivi
  • Testimonianze e rappresentazioni: il documentario

con l’intento di unire alla riflessione teorica sul rapporto tra memoria individuale/collettiva e narrazione del lavoro, la presentazione di esperienze di ricerca e di raccolta/catalogazione delle fonti, con particolare riferimento all’attività di archivi, associazioni e Fondazioni operanti in area lombarda e piemontese.
Da segnalare, in questo ambito:

  • il completamento del lavoro di digitalizzazione trascrizione integrale delle interviste realizzate da Duccio Bigazzi per la storia della fabbrica del Portello-Alfa Romeo, di cui Stefano Musso ha illustrato le potenzialità ancora largamente inesplorate;
  • l’innovativo lavoro di ricerca e di montaggio delle fonti (fotografie, videointerviste, giornali, filmati d’epoca, voci delle radio libere) condotto sul territorio torinese dalla Fondazione Vera Nocentini, e presentato da Marcella Filippa, per la realizzazione di un documentario sulla storia dell’azienda di elettrodomestici Singer di Leinì: il documentario RadioSinger di Pietro Balla, prodotto dalla Fondazione con Deriva Film, sarà proiettato per la prima volta al TorinoFilmFestival (Torino, Greenwich Villane, via Po 30) sabato 14 novembre 2009, ore 17.30;
  • il progetto di raccolta di memorie del lavoro portato avanti dalla Fondazione Dalmine di Bergamo a partire dalla mostra fotografica Faccia a faccia, allestita nel 2006 per celebrare il centenario dell’impresa, da cui ha preso avvio una serie di iniziative volte a stabilire una rete di contatti permanenti con i visitatori per recuperare materiali fotografici e produrre narrazioni sulla storia della fabbrica e dei suoi lavoratori.

Questo ciclo di cinque incontri a carattere seminariale ha avuto il merito di collocare il tema della rappresentazione/narrabilità del lavoro – per parole e immagini – in una prospettiva di lungo periodo, arricchendola di una molteplicità di voci, competenze e punti di vista. All’interno di ciascuna delle tre sezioni, esperti di ambiti disciplinari diversi (storia, antropologia, teatro, cinema...) si sono confrontati sulle risorse e i problemi di metodo posti dall’uso delle fonti audiovisive, non solo in rapporto a finalità di ricerca, ma anche di divulgazione, di didattica e di espressione artistica. Prendendo le mosse dalle ricerche di Alessandro Portelli sulle trasformazioni della cultura operaia nella città-fabbrica di Terni, prima e dopo la globalizzazione (cfr. Acciai speciali. Terni, la ThyssenKrupp, la globalizzazione, Roma, Donzelli, 2008), il corso si è chiuso, infatti, con una tavola rotonda a cura di Luca Mosso su Il lavoro oggi: esperienze di rappresentazione, finalizzata a mettere a confronto la recente produzione documentaristica di Sergio Bologna, Francesca Comencini, Daniele Segre e Federico Rizzo.

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